PICK-UP/UTILIZZO

PICK-UP in ITALIA:

Come immatricolarli e circolare SENZA problemi

 

famiglia-in-seduta-pick-up-truck-sulla-vacanza-in-campeggio-x1bp6n

Un privato cittadino può tranquillamente comprare un pick-up e circolarci, senza bisogno di avere la partita IVA

Dopo avervi mostrato i migliori pick-up sul mercato, ecco una breve guida riassuntiva all’acquisto del pick-up, un mezzo particolare su cui esistono ancora dei falsi miti legati alla circolazione e alla fiscalità. Tutto ha origine dal fatto che fino al 1999 l’uso di un pick-up in Italia era limitato dalla legislazione che prevedeva solamente l’immatricolazione come autocarro leggero, cioè con massa complessiva fino a 3,5 tonnellate, per utilizzo esclusivamente professionale o al massimo la registrazione come autocarro leggero per “uso promiscuo” inteso come utilizzo misto lavorativo e privato. Ma dal 2000 è cambiato tutto, perché l’Italia ha dovuto adeguarsi alla legislazione europea, istituendo così la categoria dell’autocarro leggero a uso proprio che ha preso il posto di quella precedente a uso promiscuo. Una differenza sostanziale che di fatto cancella tutte le limitazioni a cui i pick-up dovevano precedentemente sottostare.

Oggi, infatti, un privato cittadino può tranquillamente comprare un pick-up e circolarci, senza bisogno di avere la partita IVA. Questo grazie alla differenza tra “uso proprio” e “uso di terzi”, ovvero quando “un veicolo è utilizzato dietro corrispettivo, nell’interesse di persone diverse dall’intestatario della carta di circolazione”. Anche rispetto alle domeniche e agli altri giorni festivi non c’è nessun problema, perché i pick-up immatricolati come “Autocarro N1” a uso proprio non sono interessati da queste limitazioni della circolazione che invece riguardano i “mezzi pesanti”. Quindi possono essere guidati da chiunque e anche trasportare chiunque. La situazione invece è diversa se il pick-up è immatricolato per uso di terzi; in quel caso il suo utilizzo è legato alle attività aziendali: il guidatore e i passeggeri devono essere necessariamente registrati come dipendenti o soci dell’attività, quindi adibiti all’utilizzo del mezzo nonché al carico e scarico delle merci trasportate.

Tornando al caso del pick-up immatricolato per uso proprio, non ci sono limitazioni nemmeno per quanto riguardo il trasporto dei bambini, perché il codice della strada prescrive che “i passeggeri di età inferiore ai dodici anni che abbiano una statura inferiore a 1,50 m devono essere trattenuti da un sistema di ritenuta adeguato alla loro statura e al loro peso. Quindi non ci sono problemi, perché tutti i pick-up nuovi dispongono delle cinture di sicurezza e degli attacchi Isofix a cui ancorare i seggiolini. Infine, l’ultimo punto, l’unico a cui bisogna prestare attenzione riguarda il caso dell’immatricolazione per uso proprio da parte di un soggetto che possiede una partita IVA. In quel caso, per essere in regola anche con l’utilizzo privato e personale del veicolo e non incorrere in sanzioni fiscali, bisogna rinunciare a una parte dell’imponibile da scaricare “Pro rata temporis”, cioè in relazione all’effettivo tempo di utilizzo per l’uso personale e non aziendale/strumentale. Bisogna, in altre parole, scaricare la fattura d’acquisto in una misura inferiore al 100%, per esempio l’85%, considerando un 15% di utilizzo nel tempo libero.età inferiore a dodici anni che abbiano una statura inferiore a 1,50 m devono essere trattenuti da un sistema di ritenuta, adeguato alla loro statura ed al loro peso passeggeri di età inferiore a dodici anni che abbiano una statura inferiore a 1,50 m devono essere trattenuti da un sistema di ritenuta, adeguato alla loro statura ed al loro peso passeggeri di età inferiore a dodici anni che abbiano una statura inferiore a 1,50 m devono essere trattenuti da un sistema di ritenuta, adeguato alla loro statura ed al loro peso